Alfabeto del futuro, la nuova rubrica della Consulta Giovanile

Provate a chiedere a qualsiasi persona quale sia la prima nozione che ha appreso a scuola. Tutti, immaginiamo, vi risponderanno l’alfabeto, e non è difficile comprendere il perché di questa scelta educativa, adottata da secoli. Comunicare è un’attività fondamentale per tutti gli esseri viventi, ma l’uomo con il linguaggio è andato oltre: ha saputo raccontare il proprio passato, descrivere il proprio presente e progettare il proprio futuro. Le lettere, e dunque le parole, conferiscono al bambino il potere di dare un nome, e quindi, di controllare, lo spazio che lo circonda. Se è vero che a tempi nuovi dovrebbero corrispondere linguaggi e modalità di comunicazione nuove, chiediamoci allora: in un’epoca come la nostra, caratterizzata da grandi cambiamenti, esistono ancora delle parole-guida attorno alle quali strutturare la consapevolezza di ciò che viviamo?

Da questa domanda prende avvio la seconda edizione della rubrica della Consulta Giovanile del Cortile dei Gentili. Se in “Voci dal futuro” abbiamo cercato di mettere a confronto il mondo delle nuove generazioni con le domande del presente e le istanze della fede, l’obiettivo di “Alfabeto del futuro”, che inizia oggi, sarà quello di individuare 21 parole – una per ogni lettera – con cui riteniamo si possa leggere il presente e dare forma al futuro, costruendo un piccolo prontuario per affrontare gli interrogativi della modernità. Si tratterà, in sintesi, di trasformare quelle “voci” udite in lontananza in strumenti attraverso i quali i lettori potranno riflettere e porsi insieme a noi domande complesse, che spesso non presentano risposte immediate. I temi che affronteremo, frutto di confronto e processo partecipativo, fanno riferimento ad ambiti solo apparentemente lontani: dall’ambiente alla salute mentale, dall’insoddisfazione giovanile all’accesso al lavoro, passando per la crisi delle istituzioni e l’età dei diritti. Non pretendiamo, ovviamente, che le nostre scelte siano universalmente condivise o che i temi rappresentino il sentire comune, ma siamo persuasi che creeranno dibattito e potranno soddisfare il terzo punto del nostro manifesto: “costruire per superare”. Nello specifico, costruire ponti intergenerazionali e superare, o almeno provarci, quella sensazione di liquidità sociale in cui siamo tutti immersi e che ci impedisce di mettere a fuoco i processi complessi della nostra epoca.

Questo progetto sarà svolto dalla nuova Consulta, rinnovatasi a fine 2023 e attualmente composta da 24 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 29 anni, con un bagaglio di esperienze e background eterogenei: Vittorio Emanuele Agostinelli, Andrea Raffaele Aquino, Alberto Atelli, Zoe Baccini, Giacomo Baiocchi, Federica Barbera, Salvatore Bimonte, Federico Bonomi, Tommaso Butò, Maria Pia Cordì, Alessandra De Canio, Carolina De Giorgi, Marco Emanuele, Giulia Fasolato, Marianna Fratantonio, Luca Manieri, Luca Marengo, Claudia Mazzi, Alessandro Modesto, Alessandro Pancalli, Margherita Pucillo, Andrea Santo, Achille Stajano, Dafne Tomasetto.

Andrea Raffaele Aquino